Dolore toracico

Esiste una scarsa correlazione tra entità del dolore toracico e la gravità della patologia sottostante. Un problema frequente difronte ad un paziente che lamenta dolore toracico è discriminare tra un insignificante episodio, una patologia cronica oppure un’altra grave. Vediamo come ci possiamo orientare tra un insieme di acuzie che possono colpire il torace e gli organi sottostanti.
Nell’angina pectoris posiamo ricordare: senso di peso retrosternale, oppressivo, costrittivo, irradiato al braccio sinistro, al giugulo, alla mandibola, altre volte in sede interscapolare. Il dolore è tipicamente causato da sforzi e soprattutto dopo i pasti o stress emotivi. Il dolore è di breve durata (max. 15-20 min.), regredisce di solito con il riposo e con l’assunzione di nitroglicerina sublinguale (azione dopo 1-2 min.).
Nell’infarto miocardico acuto, il dolore è simile al precedente, ma più intenso, di durata maggiore (oltre 30 min.) non alleviato dal riposo e né alleviata dalla nitroglicerina.
Invece, nell’embolia polmonare, il dolore può essere: retrosternale, ma associato ad emottisi, tachicardia ed ipossiemia.
Nella pericardite acuta, il dolore è costante, opprimente. Spesso ha una componente pleurica ed è accentuato dalla respirazione profonda.
Nelle pleurite, il dolore è dovuto a processi infiammatori dei foglietti pleurici, quindi superficiale. Tutto aggravato dalla tosse e dalla dispnea.
Nella gabbia toracica sono presenti anche altri organi come: l’esofago che in caso di disturbo, può dare un senso di disagio toracico accompagnato da disfagia, rigurgito e tosse.
Al torace si irradiano anche dolori provenienti da distretti anatomici vicini come: stomaco, fegato, milza e pancreas.

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