La vena varicosa, nota anche come varice, è una patologia caratterizzata dalla dilatazione permanente di una vena.
Le pareti delle vene perdono l’elasticità è assumono l’aspetto di cordoncini duri che si intersecano tra loro, dal colore blu-violaceo.
A causa di questa insufficienza venosa il sangue, spinto dalla forza di gravità verso il basso, si accumula nelle vene e nei capillari degli arti inferiori. In alcune persone, la struttura delle pareti venose e delle valvole, sono congenitamente deboli, e la varicosità può svilupparsi anche in età precoce.
Le vene varicose possono anche essere asintomatiche, non dare cioè alcun tipo di disturbo ad eccezione del gonfiore delle gambe. Altrimenti, i sintomi iniziali delle vene varicose e quelli più comuni sono:
senso di pesantezza, gonfiore delle gambe e dei piedi, rossore delle zone interessate, prurito, formicolio e crampi.
Oltre a alla debolezza congenita delle pareti dei vasi, le cause più comune sono il trascorrere molto tempo in piedi o, al contrario, avere uno stile di vita sedentario. Si può quindi affermare che una postura scorretta favorisce l’insorgenza delle vene varicose.
l’obesità, l’aumento del peso corporeo, incide notevolmente sulla stasi sanguigna, come pure, i cambiamenti ormonali che avvengono in gravidanza o in menopausa. Gli ormoni femminili tendono a rilassare le pareti venose che, in concomitanza, con l’aumento della portata sanguigna: può determinare la dilatazione delle vene e provocare la comparsa delle vene varicose. In maniera minore, anche la lunga esposizione al sole può favorire l’insorgenza di varici.
Se l’insufficienza venosa non è ancora tale, da ricorrere a un intervento medico specialistico, per alleviare la sintomatologia si suggerisce di evitare di stare in piedi o seduti per lunghi periodi. Uno stile di vita sano, cercare di camminare ogni giorno per almeno 30 minuti. Anche, salire le scale a piedi, piuttosto che prendere l’ascensore è un ottimo esercizio.
L’alimentazione gioca un ruolo importante come seguire una dieta iposalina. Il sale contribuisce alla ritenzione idrica e favorisce il gonfiore delle gambe. Prediligere alimenti che contengono rutina come pesce, verdura fresca; frutta che contiene anche la vitamina C: arance, kiwi, limoni e frutti rossi come i mirtilli.
L’insufficienza venosa può degenerare in problemi seri. Il più grave è la tromboflebite, la presenza cioè di un coagulo all’interno di una vena; l’anticamera dell’embolia polmonare.
Consultare un medico se la cute attorno alle varici si presenta gonfia, irritata e se compaiono delle ulcere o infezioni e nel caso di un sanguinamento spontaneo di una varice.
Se la comparsa di vene varicose non è tale da richiedere nell’immediato una terapia sclerosante o un intervento chirurgico, la terapia conservativa migliore consiste nell’elastocompressione. Le calze elastiche esercitano una compressione esterna che favorisce un miglior ritorno venoso verso il cuore, risolvendo così la stasi ematica. Assumere sostanze che contengono flavonoidi per combattere l’insufficienza venosa e la fragilità capillare, (frutti di bosco, tè verde, propoli, centella asiatica, grano saraceno). Assumere regolarmente vitamine del complesso B, vitamina C e vitamina E che alcuni studi hanno indicato come in grado di migliorare la circolazione.