La colica biliare è un dolore acuto e improvviso causato dalla presenza di calcoli che ostacolano il passaggio della bile. Questi provocano le contrazioni della colecisti (cistifellea) che causano un dolore intenso che si estende dalla parte superiore dell’addome verso il fianco, la schiena, fino alla scapola e alla spalla di destra. La causa della colica biliare è la colelitiasi, cioè la presenza di calcoli nella colecisti, un piccolo organo appena sotto il fegato che raccoglie la bile dal fegato e la rilascia nell’intestino dopo i pasti. I calcoli sono piccoli sassolini formati da colesterolo o da depositi di cristalli di bilirubina e calcio.
La colica biliare si presenta con dolori acuti e intermittenti, che possono ripetersi più volte nell’arco di più ore, intervallati da momenti di quiete. Si distinguono dalla colica renale, il cui dolore è discendente, perché il dolore migra verso l’alto, il dorso e la regione sotto la scapola e spalla di destra.
Alti sintomi sono:
• Nausea e vomito
• Febbre o brividi
• Dolore alla schiena
• Attacchi di diarrea, con feci morbide e chiare
• Pelle e occhi giallastri (ittero e subittero), più frequente quando il calcolo è entrato nel coledoco, il tubicino che porta la bile nel duodeno.
Per la prevenzione della colica biliare è importante non saltare i pasti e non fare diete drastiche, che prevedono il digiuno oppure una rapida perdita di peso. Questo può favorire la comparsa di calcoli.
Si consiglia un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura e povera di grassi, mantenere un peso normale, facendo attività fisica moderata e regolare.
Diagnosi
In presenza di una colica biliare è necessario diagnosticare la calcolosi biliare attraverso questi esami:
• Ecografia o Tac (tomografia assiale computerizzata), per l’individuazione dei calcoli nella cistifellea.
• Colangio-risonanza magnetica o colangiografia retrograda transpapillare (ERCP) per l’individuazione di calcoli più piccoli nel coledoco.
• Ecografia addominale.
• Risonanza magnetica (RM).
• Scansione dell’acido epatobiliare iminodiacetico (HIDA).
• Se si effettua una colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) è possibile procedere anche alla rimozione dei calcoli durante lo stesso esame diagnostico.
Le coliche sono spesso manifestazioni episodiche, di breve durata, che scompaiono spontaneamente. Non hanno quindi bisogno di particolari trattamenti; questi devono essere sempre indicati dal medico in relazione alla tipologia di sintomi. Spesso sono sufficienti il riposo per ridurre il dolore, altre volte il medico può prescrivere antidolorifici (Fans – antinfiammatori non steroidei) e antispastici, per alleviare i sintomi.
Se viene accertata la natura batterica di un’infezione si interviene con antibiotici.
Chirurgia. Per la soluzione della calcolosi biliare e la prevenzione delle coliche si può rendere necessario l’intervento di colecistectomia, vale a dire l’asportazione della colecisti per via laparoscopica. La colecistectomia è uno degli interventi più comuni nella popolazione adulta. Il sacco della cistifellea viene asportato, congiungendo chirurgicamente il fegato all’intestino tenue. In seguito all’operazione, la bile prodotta dal fegato transita direttamente nell’intestino senza alcun problema dal punto di vista del metabolismo.